... e la Pancia non c'è più! (Quarta Parte)

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Eccoci qua, questi sono gli argomenti che tratterò, e cioè FODMAP (fermentable oligosaccharides, disaccharides, monosaccharides, and polyols), additivi alimentari, metalli pesanti e il loro legame con il gonfiore di pancia.

Non li tratterò in questo ordine, bensì al contrario, inizierò introducendo uno studio sui metalli pesanti, perché così capiremo come alcuni alimenti possono dar vita ad intolleranze legate alla disbiosi, alla leaky gut, che significa letteralmente intestino che gocciola, intestino che fa entrare nell’organismo, senza riuscire a filtrare, elementi tossici ed allergizzanti. Vedremo come porvi il rimedio e correre ai ripari.

I metalli pesanti più pericolosi per la salute sono il mercurio, il cadmio, il cromo, il piombo, ma c’è anche arsenico e nickel, questo sicuramente lo avrete già sentito nominare come agente di allergie.

La domanda è, ma in che maniera introduciamo questi metalli pesanti? Sì, perché in piccolissima quantità non hanno odore, sapore o colore. Sono presenti nell’aria che respiriamo, vi ricordate ad esempio il piombo nella benzina? Più l’aria è inquinata e più li contiene. Possono essere contenuti nell’acqua se la falda acquifera è stata inquinata. Anche i cibi possono essere contaminati per l’uso di strumenti di cottura o conservazione di scarsa qualità.

Ma che relazione c’è tra i gonfiori di pancia e la tossicità da metalli pesanti?
Uno studio finalmente lo chiarisce.

E allora partiamo dalla presenza del microbiota nel nostro corpo, che assieme alla mucosa intestinale sono la prima barriera verso gli agenti esterni. E ci difendono in questo caso dagli alimenti “non-self”. Vuol dire che sono alimenti non utili all’organismo, non sono affini, non sono riconoscibili. Come allo stesso modo il nostro sistema immunitario ci difende da elementi estranei non-self, come batteri o virus patogeni. Il microbiota quindi è la prima linea di difesa contro gli effetti tossici dei metalli pesanti.

Attenzione, cito dallo studio:

L’esposizione ai metalli pesanti altera la composizione e il profilo metabolico del microbiota intestinale, procurando gonfiore e leaky gut.

In sintesi danneggia il nostro microbiota.

Mentre quando il nostro microbiota intestinale è sano, in eubiosi, altera l’assorbimento e il metabolismo dei metalli pesanti, agendo come barriera fisica all’assorbimento, alterando il pH, l’equilibrio ossidativo e la concentrazione di enzimi e proteine disintossicanti sui metalli pesanti.

In sintesi è stato dimostrato che il nostro microbiota in uno stato di salute e di eubiosi riduce l’assorbimento dei metalli pesanti nell’intestino, sequestrandoli per poi farli eliminare con le feci.

Passiamo ora al secondo argomento, la presenza di additivi alimentari nella nostra dieta. Cosa combineranno?

Anche il sale e l’aceto sono additivi alimentari storici, non tossici, self, cioè che il nostro organismo riconosce, di uso comune, ma noi prenderemo in considerazione quelli utilizzati nell’industria alimentare per rendere più piacevole, durevole, palatabile e ghiotto il nostro alimento finale.

Ecco uno studio importante che mette in relazione il cambiamento della permeabilità intestinale, ossia la sua capacità di assorbimento, con l’assunzione di additivi alimentari industriali e spiegano, attenzione, l’aumento dell’incidenza, cioè i nuovi casi, delle malattie autoimmuni.

La barriera intestinale filtra, assieme al microbiota, gli alimenti che riconosciamo, self, da quelli che non riconosciamo, non-self. Molti degli additivi alimentari non sono alimenti e perciò sono non-self e se la barriera intestinale non è integra e sarà in disbiosi, leaky gut, sarà dovuto anche alla presenza degli additivi alimentari.

Cito dallo studio:

La leaky gut, la disfunzione delle giunzioni strette, è comune in molteplici malattie autoimmuni e il ruolo centrale delle giunzioni strette nella patogenesi delle malattie autoimmuni è ampiamente descritto.

In parole povere, attraverso questo colino forato, che è la leaky gut, entreranno nel nostro organismo degli antigeni che attiveranno la cascata autoimmune.

Stiamo parlando di additivi alimentari, e cioè emulsionanti, coloranti, solventi organici, nanoparticelle e transglutaminasi batterica.

Quest’ultimo è un enzima prodotto dai batteri, usato per migliorare la consistenza di pane, carne, pesce, latticini, dolci. È un collante biologico, chiamato volgarmente colla per carne.

Questo enzima mina gravemente la permeabilità intestinale e sembra sia immunogenico per chi ha la celiachia, cioè possono peggiorarla, sensibilizzarla. La transglutaminasi batterica è un additivo alimentare, ma essendo un enzima non c’è obbligo di scriverlo in etichetta, secondo la normativa europea.

Terminiamo ora con un argomento più leggero, i FODMAP.
I FODMAP sono alimenti che contengono zuccheri come fruttosio, lattosio e alcuni dolcificanti che normalmente sono fermentati nell’intestino sano dal microbiota batterico.

La dieta senza FODMAP è nata in Australia ed è utilizzata come una delle soluzioni al problema dell’intestino irritabile. Questa dieta prevede l’eliminazione di alimenti come funghi, cavolo, carciofi, legumi, eccetera. Ma come capirete è molto pericoloso avventurarsi da soli ad eliminare dei cibi essenziali come i legumi. Ma si può fare se aiutati da un o una professionista a fare una cernita alimentare per un breve periodo e accompagnati anche dall’integrazione dei giusti probiotici per ridare al nostro intestino la capacità di digerire nuovamente quell’alimento.

Andiamo ora alle conclusioni.
In sintesi: non colpevolizziamo solo gli alimenti, questo o quello mi gonfia la pancia, ed eliminarlo, ma partire dalla qualità del cibo.

Meglio fresco e non manipolato.

Programmare un’integrazione probiotica mirata e far fare un piano alimentare personalizzato.

E se ci si gonfia la pancia, leggiamolo come una richiesta di aiuto del nostro corpo, del nostro intestino e non solo come un fastidio da eliminare.

Alla prossima con “Dimmi che dieta fai e ti dirò che microbiota hai”.
E il nostro microbiota può anche farci ingrassare?